di Gianni Vacca
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L’ultimo consiglio comunale ufficializza tra i banchi della maggioranza l’apertura di una crisi dagli esiti sicuramente incerti. A poco più di diciotto mesi dalla sua scadenza naturale e alla nuova chiamata alle urne dei cittadini di fatto la maggioranza nata attorno al progetto “Insieme per Arbus” non esiste più. Da una parte il sindaco Paolo Salis che gode ancora della fiducia di cinque/sei consiglieri, dall’altra il nuovo gruppo consiliare che prende il nome di “Arbus Protagonista” composto da cinque elementi, con al proprio interno la presenza del vicesindaco Simone Murtas e quella di tre assessori la cui guida è stata affidata, in qualità di capogruppo, all’attuale assessore all’Urbanistica e Lavori Pubblici Alessandro Pani. Giovedì 23 ottobre, nella sala consiliare volano gli stracci: la minoranza di “Avanti Arbus” chiede l’immediato ritorno alle urne, qualcuno l’azzeramento e il rinnovo di tutti gli incarichi assessoriali nel tentativo di salvare una consiliatura non certamente facile sia per i rapporti interni all’interno della maggioranza stessa ben presto deterioratisi, sia per i risultati finora ottenuti ben al di sotto delle aspettative. Quesito d’obbligo con preghiera di fornire una risposta ai cittadini: La crisi aperta scaturisce da un’azione amministrativa sin qua deludente che nella impietosa lettura di tutti gli indicatori sociali fotografa un paese che al di là delle riconosciute potenzialità è ancora perennemente in forte affanno, oppure è solo formale nata da un mero calcolo “tattico-politico” di fine mandato, lo stesso che ha caratterizzato le strategie in diversi raggruppamenti politici l’ex paese minerario nelle ultime quattro consiliature?
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