<Dalla nostra base, coinvolta ampiamente nel percorso che traccia le linee programmatiche dell’organizzazione per i prossimi quattro anni> sottolinea il segretario generale della Cgil Michele Carrus <sono emerse preoccupazioni e aspettative incentrate prevalentemente sui temi del lavoro che manca, della precarietà, dei diritti calpestati o negati e della povertà, un quadro di incertezza del quale chi governa o chi si appresta a governare non può non tener conto>. Il riferimento del segretario Cgil è alle imminenti elezioni regionali e, ancor prima, alla costituzione delle coalizioni e dei programmi: <si riparta dai territori, dalle richieste che arrivano dal basso, dal dialogo con le forze sociali> chiede Michele Carrus. Da qui l’appello alle forze politiche progressiste che in questi giorni stanno decidendo come presentarsi alla prossima competizione elettorale. <Occorre costruire un programma che sappia cogliere le istanze dei cittadini e dare chiari orientamenti di prospettiva così da formare un governo stabile e autorevole che sappia contrapporsi alla compagine che guida il Paese con metodi e contenuti rischiosi per il futuro di tutti>. Anche la preoccupazione per la deriva xenofoba e antieuropeista che caratterizza la linea governativa è emersa dalle assemblee di base insieme a un forte impegno per contrastarla con tutte le forze popolari democratiche. Le priorità, secondo la Cgil, devono essere lavoro e inclusione sociale: <c’è urgente bisogno di una risposta politica da sinistra all’impostazione economica e fiscale neoliberista e questa risposta può essere declinata anche in chiave regionale ma richiede una capacità di ripensare agli errori commessi nell’assumere orientamenti politici impropri e atteggiamenti altrui dal culto demagogico del capo alla negazione del dialogo sociale, dall’attacco ai diritti e alle tutele alla sfacciata sudditanza alle logiche d’impresa. Sono queste cose che hanno causato la rottura nel rapporto con la propria base, con quell’insediamento sociale fatto soprattutto di lavoratori, operai e impiegati, docenti, precari e parasubordinati, pensionati, giovani che hanno finito per guardare laddove hanno immaginato di trovare proposte politiche rispondenti ai propri bisogni ed aspettative>. Perciò ora serve chiarire che si va veramente verso un rinnovamento forte dei metodi partecipativi, dei programmi e della stessa classe dirigente.
E’ questa una discussione che continuerà ad animare il fitto calendario congressuale dove in questa settimana vede protagoniste le categorie degli Edili, dei Trasporti e delle Comunicazioni mentre la prossima vede le Federazioni dei lavoratori della Conoscenza, dei Lavoratori agricoli e del Credito, del Terziario, della Funzione Pubblica e, infine, dei Chimici, dei Meccanici e dei Pensionati il 6 novembre. Nel corso di questo mese si svolgeranno anche i Congressi confederali provinciali delle Camere del Lavoro, che da otto diventeranno sei, con l’accorpamento delle strutture dell’Ogliastra con Nuoro e del Medio Campidano con il Sulcis Iglesiente.
Aggiungi Commento