di Gian Paolo Marcialis
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I più grandi atti d’amore sono i più difficili da compiere, i più coraggiosi da affrontare, i più anticonformisti da cercare di promulgare, i più strani per chi li giudica eccentrici e inutili. Gianluca Celestino Cadeddu ha amato a modo suo qualche donna ma ne esiste solo una che ha sempre amato e che ama veramente ed è per questo motivo che per preservare e curare il suo sentimento per lei tutti i giorni fa delle rinunce difficili, coraggiose, originali e strane. La donna che ha sempre amato non ha un bel culo, non ha un bel seno, non ha un bel viso illuminato dal sorriso, non ha una voce sensuale e sincera, non ha un’intelligenza infiorata da pensieri e riflessioni costruttive. La donna che ama è fatta ci cielo, di acqua, di fuoco, di aria, di sensazioni materne e allo stesso tempo crudeli. La donna che ama si chiama Terra. Sul pianeta Terra lo scrittore anarchico costruttivo utilizza la scrittura per adagiare in modo ordinato le sue emozioni shakerate con le sue rivoluzioni. La sua ispirazione gli permette di vivere due volte. (Tratto dalla quarta di copertina di questo mio nuovo saggio di Giornalismo Poetico Viandante).

Sono le parole con cui Gianluca Celestino Cadeddu inizia la sua performance reading per presentare “Lontano dalle vite rabberciate”. «Ho già iniziato il mio tour di performance reading nazionali e internazionali e per due anni (2023- 2024) lo presenterò ovunque in Italia e nel mondo», afferma lo scrittore, «Sono circondato, soprattutto in Italia, da persone che cercano il carnevale quotidiano, i tempi di divertimento e le baldorie mentre annaspano dentro la loro solita monotonia. È un chiaro emblema della loro triste sorte. Hanno pretese di evasione che continuamente rimandano per cercare invece antichi albori in vite rabberciate e rammendate dai sistemi marci che le schiavizzano. Per sistemi marci, intendo quelli politici, ma soprattutto quelli imprenditoriali, finanziari, bancari, sanitari, giudiziari, spiritual-religiosi, culturali e informativi. Già i sistemi marci informativi. Ormai il 90% dei giornalisti italiani sono dei servi della gleba sempre prostrati a 90° al cospetto dei potenti di turno». «Che governi la destra, la sinistra, il centro, i 5 Stelle a loro non interessa», continua Gianluca Cadeddu, «Ciò che importa è non dare fastidio a chi governa e fare informazione distorta o calmierata. Sono sideralmente lontano da queste vite rabberciate e tramite la mia letteratura e la mia divulgazione cerco di consigliar loro delle nuove linee di condotta e delle riflessioni trasparenti affinché possano distanziarsi dalle loro esistenze rappezzate e plasmate dai potenti a cui non sono in grado di opporsi. Vivendo lontano dalle vite rabberciate sono sicuro di poter godere sempre dei vantaggi della notorietà e della fama perché non mi faranno mai fare la fame. A meno che in futuro rimbecillisca anch’io e diventi un rabberciato. Questa è un’evenienza che difficilmente si verificherà. Tuttavia tutte le esperienze che ho avuto e un pochino di sopraggiunta maturità mi insegnano che la vita non cambia in un anno, non cambia in un mese, non cambia in un giorno, non cambia in un’ora. Spesso cambia in un secondo. Lo dimostrano bene certe cose che mi sono successe nel mio percorso di vita indomito, temerario e anarchico costruttivo. Quindi vedremo…»
Gianluca Celestino Cadeddu, scrittore anarchico costruttivo e viaggiatore scrivente nasce a San Gavino Monreale il 02/03/1970. Per le sue indagini viandanti e divulgative vive in modo perpetuo in giro per l’Italia e per il mondo. Risiede a Villacidro. Vive la leggerezza di essere nel divenire. È l’inventore mondiale di tre generi letterari: il Thriller Filosofico, il Giornalismo Poetico Viandante, la Croni-Poesia. Dal 2011 svolge anche il ruolo di giornalista freelance (veramente libero e non iscritto all’albo dei giornalistucoli servi). Ha collaborato e a periodi ancora collabora con quotidiani e riviste internazionali: DDMX Diario de Mexico (Città del Messico); Frankfurter Allgemeine Zeitung (Francoforte); JN Jornal de Noticias (Porto); Canarias 7 (Santa Cruz de Tenerife); Bollettino di Studi Mediterranei (Limassol); Diario de Mallorca (Palma di Maiorca); Bangkok Post (Bangkok). Nella sua evoluzione letteraria e divulgativa anche internazionale ha avuto un ruolo cardine la conoscenza di quattro lingue straniere: inglese, francese, spagnolo e portoghese. Le parla abbastanza bene. “Lontano dalle vite rabberciate” è il suo terzo saggio di Giornalismo Poetico Viandante. Le sue opere precedenti sono: “Liviam” (Croni-Poesia, 2002) Aipsa Edizioni; “L’anarchia di borotalco” (Thriller Filosofico, 2007) La Riflessione; “La densità del dubbio” (Thriller Filosofico,2008) La Riflessione; “Labirinti alla menta” (Thriller Filosofico, 2010) La Riflessione; “Il pinguino di seta sul Grande Mango” (Thriller Filosofico, 2014) Prospettiva Editrice; “Le cicatrici dei depressi inventati” (Thriller Filosofico, 2016) Prospettiva Editrice; “Il profumo della conoscenza” (Giornalismo Poetico Viandante, 2017) Prospettiva Editrice; “Isolitudine costruttiva” (Thriller Filosofico, 2018) Prospettiva Editrice; “L’occidentale dall’andamento lento” (Giornalismo Poetico Viandante, 2020) Prospettiva Editrice.
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