In Lettera ad un bambino mai nato Oriana Fallaci scrive che «Essere donna è così affascinante. È un’avventura che richiede tale coraggio, una sfida che non annoia mai.» e si rivolge in realtà a tutto il mondo femminile perché non dimentichi, mai quanto è fondamentale la sua esistenza.
«Avrai tante cose da intraprendere se nascerai donna. Per incominciare, avrai da batterti per sostenere che se Dio esiste potrebbe anche essere una vecchia coi capelli bianchi o una bella ragazza. Poi avrai da batterti per spiegare che il peccato non nacque il giorno in cui Eva colse la mela: quel giorno nacque una splendida virtù chiamata disubbidienza. Infine avrai da batterti per dimostrare che dentro il tuo corpo liscio e rotondo c’è un’intelligenza che chiede d’essere ascoltata.»
Donna del 2018 stampati a caratteri cubitali queste parole, come quelle di altre donne che hanno fatto la storia, che cosa ci ha insegnato Rita Levi Montalcini? Che «Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza» e ancora Simone De Beauvoir ci ha rivelato che «Donna non si nasce: si diventa». Potrei andare avanti all’infinito con queste citazioni ma alla fine sarebbe poco producente. Perché pensiamo che queste siano semplici frasi, dette o scritte in epoche lontane da noi, da donne famose e carismatiche, impossibili da accostare alla nostra quotidianità di donna comune.
Ci siamo assuefatte troppo facilmente. «Il modello femminile è inesorabilmente conformato a quello maschile. Siamo conformi perché l’immagine che i media propongono di noi – a cui una buona parte delle donne consapevoli cercano strenuamente di resistere – è quello di una femmina puro oggetto di piacere e di seduzione.» Non ha forse tragicamente ragione Susanna Tamaro?
Basta accendere la televisione, visionare i social network e i giornali per rendersene conto.
Sembra quasi che in Italia, dove il tasso di disoccupazione giovanile è alle stelle, sia possibile emergere e realizzarsi solo entrando nel mondo dello spettacolo. Ci mettono davanti agli occhi un mondo stile Paese della cuccagna, che pare pronto per noi, sembra che con pochi sforzi sia possibile raggiungerlo e che possa portarci alla popolarità in un baleno.
La realtà non è questa. La realtà è un mondo di corruzione e scandali privo di moralità, dove per andare avanti, si deve sottostare a compromessi.
Ogni giorno si affermano nuovamente il maschilismo e la frequente subordinazione delle donne, filtrate dagli schermi come ragazze utili solo per il loro aspetto fisico, vittime delle continue battute dei presentatori ed etichettate così, su due piedi, come prive di cervello. Infondono nelle menti delle giovani ragazze la convinzione che con il solo corpo e la sola bellezza possano raggiungere i loro sogni. Senza la bellezza esteriore pare siano negati gli accessi a tutte le porte.
È quello che vogliono farci credere e ci stanno riuscendo. Se sei brutta, non puoi fare nulla. Se sei bella, puoi solo farti ammirare per il tuo aspetto ma non parlare, solo così farai strada. Questo è maschilismo allo stato puro. Le donne della tv, dalle presentatrici, alle vallette, alle giornaliste, alle attrici sono mercificate troppo spesso e a volte perdono loro stesse l’essenza dell’essere donna. Si preoccupano di essere apprezzate per il fisico o la bellezza, non per la bravura e le proprie qualità interiori. Se il fenomeno, però, si fermasse così probabilmente sarebbe recuperabile e invece no, tutto si riflette sulle donne che vivono nel mondo della realtà, giovani ragazze in particolar modo che pensano di poter raggiungere la fama abusando dei social, mostrandosi in maniera provocante e seducente per conquistare like, ragazzine ancora minorenni che chiedono alle madri di essere sottoposte a interventi estetici per aumentare le proprie misure, donne di mezza età che non accettano le rughe e si abbandonano al botulino, ventenni che nascondono le occhiaie con make up esagerati che le trasformano in barbie prive di espressione e tanto lontane dalla loro vera natura. Tutti compromessi cui ci si abbandona per sentirsi migliori e più apprezzate e allora perché non farlo anche in maniera diversa? Perché non impegnarsi per i nostri talenti? Perché non dimostrare di poter raggiungere la fama di un uomo, un impiego paritario, una promozione, un ruolo di prestigio o qualunque sia il nostro importante obiettivo con le nostre sole forze e con la qualità più caratteristica della donna stessa: la sua intelligenza. Alla chirurgia estetica si dovrebbe ricorrere per problemi seri non per voler cambiare la propria natura, il trucco serve per valorizzare la donna non per trasformarla in una bambola senza anima e nessuno deve proibirci di mostrare le nostre curve ma dovremmo farlo perché ognuno è libero di esprimersi come meglio crede non perché così si possa aprire la scalata universitaria o lavorativa.Gli uomini smetteranno di considerarci come oggetti, quando noi stesse smetteremo di mercificarci a vicenda. Non bisogna mai dimenticare che una vera donna non si accontenterà mai di apparire, perché lei vuole essere.
Carola Onnis
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