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ATTUALITÀ

Las Plassas: museo della Sardegna medioevale

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di Carlo Fadda

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La Marmilla è la collina perfettamente conica che ha dato il nome all’intera “regione” storico-geografica, e allo stesso Castello Marmilla di Las Plassas.
Forte di questo patrimonio storico e culturale, nel 2001 è stata costituita l’Associazione Storica Medioevale Sardisca, presieduta da Alessandro Melis, 62 anni, di Las Plassas, appassionato studioso e profondo conoscitore del Regno Giudicale e del Castello medioevale di Marmilla del suo paese. Una passione intensa, che si fa sempre più forte nell’arco degli anni, tale da sentire l’esigenza con la sorella Caterina nel 2009 di creare negli ambienti di casa propria, il museo Domu Sardisca, in cui, in nove differenti sezioni, si possono visitare 40 abiti e costumi maschili e femminili, cucina, taverna, maestro arcaio, balestraio e di frecce, ceramiche, attrezzi, prodotti, arredi e armamenti vari, con circa 2 mila pezzi diversi tra loro. «Ho fatto ed esposto ricostruzioni storiche facendo fede a ritrovamenti, a studi approfonditi e reperti identici per grandezza, materiali, forma e colori di quel periodo», afferma Alessandro Melis.
Lo scopo dell’Associazione Sardisca, con oltre venti soci, è quello di far conoscere la storia medioevale di Las Plassas, della Marmilla e della Sardegna.
Nel museo Domu Sardisca, situato tra il Castello e la Chiesa di Santa Maria, si ripercorre la storia e la vita del Regno Giudicale e della Curadoria di Marmilla formata da 21 paesi.

Nel Castello, presidio militare con guarnigione, abitavano circa venti persone che raddoppiavano in caso di attacchi. Qui a soli 16 anni Mariano IV fu nominato Signore di Marmilla, diventato Re a 40 anni e poi padre della Regina Eleonora D’Arborea.

Dopo la sconfitta di Sanluri nel 1409, gli Aragonesi continuano a tenerlo come avamposto sino a cederlo successivamente ai Baroni Zapata.

«Oltre alla visita nel museo Domu Sardisca, effettuiamo spiegazioni su la Carta de Logu, distretti amministrativi, corone di curadoria – spiega Melis – Inoltre, insegniamo la scrittura gotica, come si fa una pergamena, come si fa un abito con cucitura a mano, tiro con l’arco storico risalenti dal periodo nuragico all’olimpico, e altro ancora».

Imminente negli spazi adiacenti è in programma una giostra equestre, in cui il cavaliere medioevale in sella al cavallo in corsa riesca a colpire con la lancia un manichino vestito da aragonese, il nemico giurato di quel periodo. Tante quindi le attività proposte dall’Associazione Sardisca e dal Museo, che conducono il visitatore a rivivere l’affascinante e misterioso mondo medioevale del Giudicato di Arborea e della Curadoria della Marmilla.

Alessandro Melis conclude lanciando un appello: «Mi piacerebbe che ci fosse più sensibilità e collaborazione, per valorizzare questo grande patrimonio storico della Sardegna. Rimettere in luce lo stradello carrabile attorno alla collina che permetteva l’arrivo al Castello, in cui possa esserci anche una visita guidata con personale qualificato».

Un tesoro storico a disposizione di tutti, ma ancora poco valorizzato, che merita una particolare attenzione e intervento economico da parte degli amministratori locali e regionali. A beneficio di tutti i sardi, e non solo.
Per prenotazioni e visita al museo 070 9364039 o 345 5983954.

 

RIPRODUZIONE RISERVATA
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