di Antonio Obinu
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L’America’s Cup il trofeo più antico della storia dello sport e che rappresenta anche la massima competizione velica è giunto al momento più alto della sfida agonistica: la finale!
Dopo il periodo di preparazione nelle acque di Cagliari, il team Luna Rossa Prada Pirelli sfida i padroni di casa neozelandesi per la conquista del titolo.
La prima edizione fu disputata nel 1851: la goletta statunitense America vinse la regata intorno all’isola di Wight sconfiggendo l’imbarcazione britannica.
Da allora la sfida si è ripetuta portando la competizione non solo sul campo di regata ma anche in quello tecnologico.
La partecipazione italiana alla competizione ha sempre suscitato interesse non solo tra gli appassionati: Azzurra, il Moro di Venezia, Luna Rossa hanno saputo unire il tifo di tutti gli italiani.
“The big wednesday”, così lo ha definito lo stesso team Luna Rossa Prada Pirelli; domani alle 4 del mattino ore italiane ha inizio la finale al meglio delle 13 gare su un campo di regata lungo circa 1,7 e largo tra 0,5 e 0,8 miglia nautiche. Il team italiano arriva come sfidante dopo la vittoria della Prada Cup contro gli inglesi di Ineos Team UK.
I padroni di casa di Emirates Team New Zealand partono favoriti, ma per capire lo stato d’animo di Luna Rossa riportiamo le parole di Max Sirena Skipper e Team Director del team e rilanciate dal comunicato stampa ufficiale:
“È un momento importante per il team e rappresenta il risultato di questi ultimi tre anni di lavoro. Abbiamo dimostrato di non arrenderci mai, anche quando ci davano per spacciati. Adesso dobbiamo dare il meglio senza dimenticare quale è il nostro obiettivo principale e perché siamo qui. È ovvio che quando sei in una finale di Coppa America può succedere di tutto perché non stai facendo una regata qualsiasi, ti scontri contro i migliori e per battere i migliori devi essere migliore di loro”.
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