L’iniziativa svoltasi nel parco piscina Summer and Lounge sulla strada fra Serramanna e Nuraminis è stata proposta dal gruppo Mesa Noa Food Coop di Cagliari. Il progetto è ambizioso; in assoluta controtendenza rispetto allo sviluppo economico attualmente in atto, l’obiettivo è quello di sostenere un commercio trasparente, dove il consumatore conosce fino ai minimi particolari, le caratteristiche, le informazioni sul produttore, la provenienza del prodotto. Food Coop nasce negli Stati Uniti durante gli anni Settanta e fin dall’inizio viene presentato come modello commerciale alternativo a quello della grande distribuzione di impronta capitalistica. Da allora, questa opportunità prende piede e arriva in Europa. Oggi è diventata una realtà intorno alla quale ruotano tante iniziative accomunate, in sintesi, dall’etica e dall’attenzione per la qualità dei prodotti. Del gruppo di persone che sostengono questo progetto qui nel sud Sardegna e che prossimamente si costituiranno in cooperativa – con buona probabilità nel gennaio 2019 – fa parte anche Nicola Pili, uno fra i primi soci del gruppo Food Coop e che, con Melania Montis, ha organizzato l’esposizione serramannese. Come lo stesso Pili ci dice, «per ora si tratta di un gruppo informale che punta a costituirsi quanto prima in cooperativa per realizzare un emporio collaborativo nell’area metropolitana di Cagliari». In prospettiva, l’intenzione è quella di inaugurare nella zona metropolitana di Cagliari, il primo Emporio di prodotti argoalimentari – e di altri generi di consumo – provenienti da coltivazioni gestite in modo completamente naturale. Sarebbe la prima realtà in Sardegna e la seconda in Italia; l’unica attualmente esistente si trova a Bologna.
L’esperienza di Melania Montis, ha inizio come acquirente di Terre Colte e nell’impegno per il recupero dei terreni incolti che, da capitale improduttivo possono diventare una risorsa preziosa. Lei è laureata in psicologia del lavoro, socia del gruppo Food Coop e collabora per il settore “prodotti e produttori”, uno dei quattro comparti che costituiscono gli ambiti di intervento dell’organizzazione. «Credo fortemente che, in un mercato di questo tipo – dice – possano emergere potenzialità e vantaggi enormi per quanto riguarda la qualità delle nostre abitudini alimentari, le possibilità di sviluppo economico e di impiego professionale. Vi sarebbe inoltre la possibilità dell’allargamento nell’orizzonte internazionale e il confronto con altre realtà produttive, come accade ad esempio per il progetto “Brigantes” con il quale, per mezzo di un veliero del secolo scorso, completamente restaurato, vengono commercializzati nelle città di mare – tra cui il nostro porto cittadino – i prodotti tipici dei paesi tropicali, principalmente caffè, rum e cacao. Molti fornitori potrebbero arrivare dal Medio Campidano e tentare un’occasione, specialmente per da parte dei giovani, per proporsi in un ampio mercato dove la tradizione si concilia con la creatività».
Giovanni Contu
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