di Gian Luigi Pittau
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Trasformare il paese rendendolo più sicuro e di più facile percorrenza soprattutto per le persone di mobilità ridotta. Così l’amministrazione comunale ha chiesto alla Regione finanziamenti per quasi cinque milioni di euro su punti critici della cittadina in modo da evitare anche il ripetersi di pericolose alluvioni come già successo nel 2012 con il ciclone Cleopatra e con le forti piogge dello scorso ottobre che avevano messo sott’acqua le aziende della zona artigianale causando ingenti danni alle imprese locali.
Il sindaco Stefano Altea, 45 anni, che ha la delega ai lavori pubblici, ha le idee chiare sulle direttive da seguire: «Con un imponente lavoro del nostro ufficio dedicato ai lavori pubblici, il Comune ha partecipato con 9 istanze ai bandi promossi dall’assessorato regionale competente. Si va dalla riqualificazione di 3 ingressi del paese (Sanluri, Villacidro, Pabillonis per un milione e mezzo di euro complessivi ai due ponti sul rio Pardu, che saranno costruiti in prossimità del nuovo ospedale e del vecchio nosocomio con la richiesta di un finanziamento di altri un milione e mezzo di euro».
A questi interventi se ne aggiunge un altro per la costituzione di reti di drenaggio nel centro urbano per una somma di 520mila euro e altri due interventi per 330mila euro totali per l’eliminazione delle barriere architettoniche.
San Gavino Monreale vuole essere un paese sempre più moderno e ospitale e ogni giorno accoglie almeno 1200 studenti che frequentano i licei cittadini, le 1500 persone che prendono il treno in direzione Cagliari e Oristano e le tante persone che si recano in ospedale per un ricovero o per le visite specialistiche. «Inoltre – aggiunge Stefano Altea – abbiamo chiesto alla Regione 450mila euro per la riqualificazione del Municipio e altri 580mila euro per l’ampliamento del cimitero che ha bisogno di nuovi spazi e in particolare della costruzione di nuovi loculi visto l’invecchiamento della popolazione. Questi interventi, per quasi 5 milioni di euro potranno dare nei prossimi anni ulteriore slancio allo sviluppo del nostro paese, rendendolo una meta ideale per nuove famiglie e imprese».
Da parte sua il Comune dovrà mettere una quota di partecipazione ai diversi progetti per un totale di 630mila euro. Ma non sono questi gli unici lavori previsti perché da anni si attende anche lo spostamento del rio Pardu a circa 400 metri dall’attuale corso in modo da eliminare o ridurre in buona parte il rischio idrogeologico in molte aree del paese. a ciò si aggiunge la costruzione di due nuovi ponti sul rio Malu in modo da evitare la fuoriuscita delle acque e la conseguente inondazione della industriale del paese e delle vicine abitazioni.
Intanto si aspetta da troppo la riqualificazione della ex biglietteria e della vecchia strada ferrata. I treni non circolano da più di 18 anni, ma quella che potrebbe essere un enorme strada verde per pedoni e ciclisti è al momento attuale una lunga striscia di terra abbandonata con tante speranze di rilancio ancora ferme al palo e alle intenzioni che si ripetono in ogni campagna elettorale cittadina.
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