di Alessia Vacca
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In occasione della sua recente vittoria ai campionati di duathlon abbiamo incontrato Giulia Saiu per conoscere la sua storia e il suo rapporto con lo sport.
Come nasce la sua passione per lo sport e cosa pratica?
«Sono cresciuta vedendo le gare di triathlon di mio papà e così è nata la mia passione. Pratico triathlon da quando sono piccola, per me era puro divertimento, mi piaceva gareggiare e allenarmi con gli altri bambini. Non mi sono mai preclusa la possibilità di provare altri sport ma non ho mai smesso con il triathlon. Crescendo ho iniziato a prendere lo sport più seriamente, cercando sempre di conciliarlo al meglio con lo studio. Tra le tre discipline (nuoto, bici e corsa) quella che prediligo è la bici, in particolare la Mountain bike: questo mi ha portato ad avvicinarmi sempre di più al circuito cross (si differenzia da quello standard su strada per la frazione di ciclismo appunto in Mountain bike e la frazione di corsa, solitamente su sterrato e non su asfalto). Nel 2021 ho ottenuto le mie prime convocazioni nella nazionale italiana: a settembre ho vinto i campionati europei junior di triathlon cross e nel mese successivo ho vinto i campionati mondiali junior di triathlon cross»
A livello personale cosa le ha insegnato lo sport, in positivo e in negativo?
«A livello umano lo sport mi ha dato tantissimo. Sicuramente mi ha insegnato il valore del sacrificio, della determinazione e della costanza. Mi ha messo di fronte a tante sfide che mi hanno aiutato a crescere e a rialzarmi anche dopo una sconfitta. Per me lo sport è come le montagne russe, si sale e si scende tra continui alti e bassi, sempre senza perdere di vista l’importanza dell’organizzazione e del sapersi gestire. Ho avuto la possibilità di trasferirmi a Padova per trovare un equilibrio ancora migliore tra lo studio e il triathlon: frequento la facoltà di lettere e mi alleno regolarmente con un gruppo di studenti/atleti (1to1 sport academy). Dopo tanti anni, ho lasciato la squadra con la quale sono cresciuta, il Villacidro Triathlon e attualmente sono tesserata con il K3 Cremona. Uscire da quella che era la mia comfort zone in Sardegna mi ha dato l’opportunità di interfacciarmi con un mondo un po’ diverso da quello a cui ero abituata, di fare nuove amicizie e di avere sempre nuovi obiettivi sia dal punto di vista accademico che da quello sportivo. Non so se riuscirei ad associare allo sport qualche risvolto negativo, penso che in fin dei conti anche le esperienze più difficili da affrontare mi abbiano trasmesso qualcosa di importante e mi abbiano dato ulteriori spunti di crescita personale. Smettere di allenarmi da sola e iniziare ad allenarmi con un gruppo mi ha consentito di trovare un nuovo equilibrio e di riprendere a gareggiare in una condizione non ancora ottimale, ma sicuramente positiva. Ho preso parte ai campionati italiani di duathlon cross a Triuggio lo scorso 2 marzo: le sensazioni non erano delle migliori in una disciplina che non è quella che prediligo ma comunque porto a casa un terzo posto assoluto e un primo posto di categoria».
Prospettive future?
«Per il futuro non mi piace pensare ai risultati, so di aver appena iniziato un percorso di crescita e di sviluppo importante ed è giusto che anche questo abbia il suo tempo. Sicuramente uno dei miei primi obiettivi è laurearmi, e continuare ad allenarmi per le gare. Poi si vedrà».
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