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Il Personaggio

Pabillonis, Celestina Zurru e la sua vita da “urlo”

Celestina Zurru
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di Anna Luisa Garau
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Prima dell’avvento della tecnologia c’era il banditore che leggeva ad alta voce per le strade il contenuto di un bando. Una figura importante e pittoresca che animava le vie del paese fino alla fine degli anni cinquanta del secolo scorso, superata dagli strumenti elettronici e radiofonici.
A Pabillonis ci pensò Celestina Zurru ad ammodernare il metodo di bando. Con la sua argentina e chiara voce annunciava la macellazione del fine settimana, l’apertura di un nuovo spaccio o l’arrivo nei locali del comune dell’esattore per la riscossione delle imposte. Da buona showman, adattava tono e voce al contenuto del messaggio, triste o lieto che fosse, il suo annuncio, insomma, era una sorta di sport pubblicitario. Oggi, Celestina, ha 83 anni e ha la stessa grinta di allora.  Terza di otto figli, quattro femmine e quattro maschi, ha iniziato a lavorare giovanissima, aiutando i genitori, Costantino e Clementina, nel loro panificio, inizialmente la notte, per “fai pesai su coccoi”. Al panificio era annessa una rivendita di generi elementari, una dei pochi, allora, in paese, dove si trovava un po’ di tutto, dal pane appena sformato, alla conserva, alla crema di nocciole sfusa e caramelle di tutti i tipi.  Era un punto di riferimento per i bambini golosoni, ma anche per socializzare e conoscere le novità.
Chi lo ha frequentato ricorda ancora oggi l’odore caratteristico del pane, della frutta e di tutto quello che caratterizzava i negozi di una volta. Un negozio a conduzione familiare, dove tutti i componenti della famiglia, davano una mano, una lezione di vita che li ha fatti crescere in modo sano con la consapevolezza che lavorare è importante per diventare “grandi” in modo equilibrato nonostante i sacrifici. Le mani di Celestina sono testimoni di tanti impasti con gli ingredienti di sempre sapientemente dosati: acqua, farina e lievito. Una passione che la travolge ancora quando da una mano al fratello Battista e al nipote Danilo nella preparazione dei fatti fritti, zeppole e altri dolci della tradizione sarda.
Erano gli anni sessanta, quando Celestina comincio l’attività di “banditore elettronico”. «Questo servizio era stato fortemente voluto da mio fratello Pietro, scomparso recentemente, che aveva la passione della radiofonia e della tecnologia. Propose al Comune di installare un impianto per la diffusione del bando. La proposta fu accettata e inizialmente i ripetitori furono installati insieme al microfono e a un megafono nella casa dei miei genitori, che si affaccia nella piazza San Giovanni, la più importante del paese, garantendo così un servizio molto utile alla popolazione». Poi altri ripetitori furono installati nell’ex cinema in via Sassari. La voce di Celestina Zurru arrivava ovunque.
“Attenzione, attenzione“, erano le parole che utilizzava per destare l’interesse  dei suoi concittadini all’ascolto.  Poi arrivavano gli annunci commerciali: dalla vendita promozionale dei prodotti ortofrutticoli al pesce e alla carne, all’apertura di nuove iniziative commerciali o imprenditoriali. E non mancavano i bandi dell’amministrazione comunale o agli avvisi per l’interruzione dell’acqua e dell’energia elettrica.  Il servizio veniva offerto dal lunedì al sabato, eccezionalmente la domenica per comunicazioni urgenti. Con il tempo e l’esperienza Celestina aveva affinato il testo e il tipo di messaggio da comunicare.

Una volta andata in pensione ha continuato ad offrire il servizio gratuitamente, non mancava, però, che gli “inserzionisti” in cambio le offrivano i prodotti pubblicizzati: pesci, carne, verdure, fiori. Solo sei anni fa Celestina Zurru interrompe il servizio, non per suo volere, «ma – riferisce – qualcuno non gradiva e si era lamentato. Nonostante il Comune mi avesse riproposto il servizio, magari con orari differenti, però la lungaggine della trafila burocratica da mettere in atto per proseguire il servizio era talmente tanta che alla fine ho desistito».  E con grande rammarico della maggior parte degli abitanti di Pabillonis, che si chiedono come mai questo importante servizio non ci sia più.

RIPRODUZIONE RISERVATA
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