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Economia & Lavoro

Samassi: Gilberto Collu, un agricoltore dal pollice verde

Gilberto Collu
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Ha una conoscenza profonda delle esigenze della coltivazione del carciofo, un amore per la terra e una pazienza infinita
Un talento speciale a supporto delle piante, quasi come se avesse un tocco magico per farle crescere rigogliose
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di Fulvio Tocco
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PREMESSA

Gilberto Collu (1965). Da giovanissimo apprendista falegname a provetto produttore autonomo di carciofi a partire dall’anno 2018.  Ora è un agricoltore che crede nel rispetto della terra e nel valore della tradizione contadina del comune di Samassi.

Stiamo parlando di una persona perbene che si comporta in modo rispettoso delle norme morali e sociali. Il suo moto: “agire in maniera corretta rispettando il prossimo”.

In tutte le iniziative conviviali che organizza per onorare la Sagra del carciofo e soprattutto quando ripercorre il periodo della sua gioventù, non so quanti l’abbiano notato, ha la capacità di commuoversi: una qualità umana straordinaria. Quando qualcosa lo tocca profondamente, come il rapporto tra fratelli o un gesto gentile nei suoi confronti prova intense emozioni facendole trasparire col mutamento del colore del viso. Questa capacità di provare empatia e connettersi con gli altri è ciò che lo rende un uomo veramente speciale.

ECCO IL RACCONTO DI GILBERTO

«Negli anni Ottanta nelle famiglie contadine di Samassi, lavorare nei campi fin da bambino era una realtà ancora assai diffusa. Ma io le prime prove in campo lavorativo, curiosamente, le ho svolte in una bottega di un falegname, esattamente da Mondo Diana: ora è un affabile ultranovantenne. Nei momenti di carenza di lavoro in falegnameria davo una mano nelle attività agricole della mia famiglia».

LO SRADICAMENTO DEI CECI

«Ricordo ancora che uno dei miei primi lavori di campagna consisteva nello sradicamento dei ceci. A tal proposito ti racconto un episodio: dopo un intervento al braccio sinistro mi fu immobilizzato con un gesso per diverse settimane. Mia madre, per poter fare dei lavori in campagna, me lo aveva protetto con una calza di nailon. Quando andai alla Asl di Sanluri per togliermi il gesso, il medico mi disse ma che lavori hai fatto? Rimase meravigliato dalla presenza delle foglie dei ceci che vi trovò all’interno del gesso».

IL SUGGERIMENTO DI MIA MADRE

«Come capirai non mi son mai sentito annoiato. Così la mia vita si è presentata piena di avventure, sacrifici e opportunità. Raggiunta l’età della leva mi chiamarono per il servizio militare. Compiuta quella esperienza stavo per firmare e continuare la presenta nelle Forze Armate. Fu mia madre a suggerirmi di rientrare a casa per dare un mano ai mie fratelli nelle attività agricole di famiglia».

INSERITO COME FACTOTUM

«Il consiglio di una madre non l’avrei mai disatteso, è vero, ma in cuor mio dopo che fui inserito come factotum nelle attività di campagna, spesso pensavo che se fossi stato un pochino testardo non sarei caduto sotto alle severe grinfie dei miei fratelli. Ricordo ancora che in campagna mi facevano fare di tutto e spesso la fatica mi assaliva senza mai ricevere una parola di conforto. Questo dimostra che la vita in campagna può essere davvero dura, e affrontarla senza un riconoscimento o una parola di sostegno può lasciare un segno profondo. Eppure, quelle esperienze di sacrificio hanno probabilmente plasmato parte della mia capacità di affrontare le sfide».
COME SI SUPERA UN CICLO
DI ESPERIENZE GIOVANILI

«A volte, guardandosi indietro, si può cercare di trasformare quelle esperienze in un modo per riconoscere il valore di ciò che si è vissuto, ma anche per assicurarsi che, nel presente, si dia conforto e sostegno agli altri, così da rompere quel ciclo».

AGRICOLTORE IN FORMA AUTONOMA

«Anche se la vita in campagna era davvero impegnativa, in cuor mio cresceva il desiderio di poter svolgere quel mestiere con una connessione speciale con la natura e un senso di realizzazione. Così come ho potuto, e non senza difficoltà, dall’anno 2018 ho svolto la professione di agricoltore in forma completamente autonoma».

LA PASSIONE PER LE COLTURE ORTICOLE

«Premetto che ho la passione per le coltivazioni orticole! Coltivare verdure e piante per me è un’attività molto gratificante. In un certo senso mi consentono di mettere in pratica, lasciamelo dire, il mio “pollice verde”. Mi capita spesso di parlare di questa attitudine e la domanda è sempre la stessa: “Che cos’è il pollice verde?”. Oppure ti trovi davanti a chi ti dice: “Io non ho il pollice verde” o, ancora peggio, “Io ho il pollice nero”. In realtà il pollice nero non esiste, così come non esiste chi non ha il pollice verde. Esiste chi ha il pollice verde. Ma non si tratta di dotazioni di nascita, di una genetica particolare o di chissà quale talento sconosciuto».

IL POLLICE VERDE

«Chi ha il pollice verde è semplicemente una persona che ha ricevuto le informazioni giuste e si è applicata nell’osservazione del comportamento delle piante. E io le ho ricevute e praticate. E in un certo senso è quella pratica che mi ricongiunge benevolmente ai mie fratelli per i sacrifici che mi hanno fatto fare da giovane. Ma ripeto ancora, fare l’ortolano a tutto tondo mi sarebbe piaciuto molto. Ma per ragioni di superficie aziendale ho centrato le mia professione soprattutto sulla coltivazione dei carciofi».

LA COLTIVAZIONE A SAMASSI

«I carciofi sono una coltura affascinante e richiede tanta professionalità e vantano una lunga tradizione nelle campagne di Samassi. Coltivare carciofi richiede una certa cura e attenzione. E devo dirti che negli ultimi anni non sono incappato in annate disastrose. Anche nei casi di razionamento dell’acqua del Consorzio di bonifica, con qualche accorgimento in più, son riuscito a destreggiarmi abbastanza bene».

COME COLTIVARE I CARCIOFI

«I carciofi sono una verdura che richiede cure particolari per la loro coltivazione. Prima di piantarli, è importante preparare bene il terreno e scegliere la giusta esposizione. Inoltre, è necessario irrigare regolarmente e assistere la piantina periodicamente per avere una buona resa».

LE MIE COLTIVAZIONI

«Sono specializzato nella coltivazione del carciofo delle seguenti varietà: il Tema, il Terom, Romanesco news e lo Spinoso sardo. Ma oltre ai carciofi mi capita di coltivare il grano duro adottando la pratica del ristoppio su quei terreni precedentemente coltivati a carciofi».

LA RACCOLTA

«La raccolta dei carciofi deve essere effettuata quando le foglie esterne si aprono leggermente, ma non troppo. I carciofi vanno tagliati con un coltello affilato lasciando in bella evidenza il gambo. Una volta raccolti, i carciofi possono essere conservati in frigorifero per alcuni giorni ma l’usanza dei samassesi è quella di conferirli nella stessa giornata del taglio».

CONFERIMENTO

«Seguo i carciofi sul campo con molta attenzione. Il mio obiettivo è conferire alla cooperativa la “Collettiva” un prodotto con ottime caratteristiche di freschezza: raccolgo sempre quando è la pianta ad indicarmi il momento giusto al fine di consegnare solo prodotti di qualità. Una caratteristica che mi accomuna a tanti altri miei colleghi agricoltori».

 CONCLUSIONI

Nel tempo libero, tu mi vedi spesso a Serrenti relazionarmi con Silvano Pasci, Rossano Putzu, Alberto Frau e con tanti altri ancora. Anche se non l’ho mai esternato cosi come oggi, devo dire che è piacevolissimo stare con loro, apprezzo moltissimo la loro umanità e lo loro compagnia. Mi fanno star bene e mi fanno divertire confermando che le relazioni umane disinteressate possono davvero arricchire la nostra vita.

RIPRODUZIONE RISERVATA
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