Uno, ics, due, addio. Un addio a quello che era già perduto e che sopravviveva nelle insegne dei vecchi bar, quelli dello Sport, nei ricordi di chi ne aveva fatto l’unica utopia possibile per non tornare al lavoro al lunedì: il Totocalcio.
Cancellata da una riforma che riguarda i “concorsi pronostici sportivi”.
Ma per rilanciare questi giochi “che non comportano rischi connessi al disturbo da gioco d’azzardo” si prevede ora un unico prodotto con l’aumento delle probabilità di vincita e la possibilità di farne pubblicità in deroga al decreto dignità.
La promozione di questo nuovo gioco verrebbe affidata a “Sport e Salute”, la nuova Spa che dovrebbe prendete il posto di Coni Servizi.
La schedina nata nel 1946 da un’idea del giornalista Massimo Della Pergola vide il debutto alla fine del regime e della guerra il 6 maggio del 1946. In principio i risultati da indovinare erano 12 e il nome era, appunto, Sisal (Sport Italia Società a Responsabilità Limitata.
Solo nel campionato 1950-51 arrivò il tredici poi entrato e rimasto come modo di dire: fare tredici al Totocalcio, che significava liberazione da tutto. Già da anni però era stata rimpiazzata nelle preferenze (e nei sogni milionari) degli italiani dalle bollette online e dei centri scommesse e per questo era diventata quasi una sconosciuta per i giovanissimi. Presto sarà solo un ricordo rimpiazzata con il “prodotto unico”.
Schedina Totocalcio, addio

























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