di Gianni Vacca
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Turismo, in Sardegna boom di presenze: così anche ad Arbus?
Luci e ombre dell’estate 2022, gli ingredienti non mancano ma con quali ricette?
Ne parliamo con l’ex Assessore al Turismo Annita Tatti
In attesa di dati certi che come tradizione vuole dovrebbero essere pubblicati dall’Assessorato al Turismo, Artigianato e Commercio della Sardegna entro metà ottobre, limitiamoci a quelli ufficiosi ma sicuramente già significativi che parlano di come l’isola si confermi sia con il mercato interno che con gli stranieri una delle mete preferite dai vacanzieri. Boom di arrivi con numeri da record. Porti e aeroporti presi d’assalto con oltre 15 milioni di presenze che si avvicinano tantissimo a quelle pre pandemia dell’estate 2019. Ad Arbus per ora nessuna ufficialità come ci conferma lo stesso assessore al Turismo William Collu che da noi contattato per un consuntivo e considerazioni sull’andamento della stagione rimanda tutti al prossimo imminente dibattito consiliare chiesto dal gruppo Avanti Arbus prima firmataria Annita Tatti. E proprio con l’ex Assessore al Turismo della giunta Ecca fattasi promotrice durante il suo mandato di alcune interessanti e innovative iniziative ci soffermiamo per esaminare a 360° lo stato di salute del turismo in “Costa Verde”.
Consigliera Tatti dove eravamo rimasti?
Tre anni di assessorato e 2 abbondanti di opposizione. A suo parere in che stato è oggi il turismo ad Arbus?
Il turismo è per natura un comparto in continua evoluzione, tendente a variare a seconda dei bisogni, delle motivazioni, possibilità economiche e delle tendenze del periodo, certo è che da quando ho lasciato le redini di questo importantissimo settore, tante cose sono cambiate in primis per via della situazione pandemia che ha letteralmente stravolto il comparto e quindi la domanda. Non posso dire che il turismo quando c’ero io fosse in buono stato, ma certo è che le cose non sono di sicuro migliorate. Io nel mio breve mandato di appena 10 mesi, avevo solo appena iniziato a lavorare e credo che un piccolo segnale di novità ci sia stato.

Al suo attivo tante iniziative. Che fine hanno fatto?
Sono tante le iniziative che sono mancate: dalla comunicazione con gli operatori con i quali c’era un continuo confronto durante tutto l’anno, dalla formazione specifica e gratuita per gli stessi, ad un piano editoriale per la comunicazione attraverso ArbusTurismo, alle cura e promozione delle nicchie che avevamo voluto e avviato quali: il Tourism Wedding e il turismo dei Cammini, all’ufficio infopoint a Santadi e/o a Torre dei Corsari, alla comunicazione delle opportunità nel territorio attraverso i nostri canali, alla programmazione e alla calendarizzazione di grandi eventi estivi.
A suo parere quali le maggiori criticità?
La più grande criticità è l’assenza di una visione strategica. Non c’è a mio avviso un’idea di fondo che faccia intendere che linea si voglia dare a questo territorio. Poi ovviamente l’altra grande criticità è la mancanza di un ufficio dedicato al solo comparto così come la mancanza di fondi senza i quali non si può far nulla: dal controllo nel territorio, alle manutenzioni ordinarie e straordinarie. Le une e le altre macro grandi criticità che ho elencato tuttavia sono tra strettamente tuttavia collegate.
Già nel 2018 si parlò di istituire la tassa di soggiorno, una misura attivata con grandi benefici in tanti comuni rivieraschi della Sardegna. Cosa può impedirne l’istituzione anche nel comune di Arbus?
Nel 2019 provai a testare attraverso un sondaggio inviato agli operatori quale fosse la loro opinione sull’istituzione di un contributo economico denominato come quello della Tassa di soggiorno, e non tutti si espressero negativamente, anzi. Poi con la pandemia nel 2020, pur ancora in carica, abbandonai l’idea vista la grave situazione economica. Io credo sia necessario tornare a parlarne, i turisti in tutto il mondo ormai conoscono dell’esistenza di questa tassa, si tratta di cifre irrisorie grazie alle quali però nella stagione successiva si potrebbero vedere attivati nuovi servizi di cui il nostro territorio è fortemente carente e che cittadini e visitatori sollecitano.

Mancano le discese a mare per disabili, ancora nessuna norma free plastic, divieto di fumo e divieto di portare in spiaggia gli animali da compagnia. Nelle marine dell’arburese tutto è consentito. Quali a suo parere le motivazioni? E’ solo un fatto culturale e come si dovrebbe intervenire?
Le motivazioni vanno ricercate nella mancanza di coraggio. Alcune di queste, infatti, non necessitano di fondi, ma solo di visioni culturali aperte e sostenibili che spesso non vengono comprese e per questo si ha paura di proporre. Sull’accessibilità invece ci sarebbe da parlare per ore, e mi dispiace non aver avuto l’opportunità di proseguire quello che già da tempo avevo in mente. La Sedia Job, la richiesta di fondi alla Regione per l’installazione di nuove passerelle, il progetto della programmazione territoriale, così come la partecipazione alle due edizioni del bando Fondazione di Sardegna con un progetto proprio sull’accessibilità ne erano un esempio. Mi auguro che i nuovi amministratori ripartano da questi grandi temi e che trovino il coraggio di portare avanti e difendere le loro idee e le loro scelte.



























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