di Simone Muscas
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C’è una strada, la provinciale 46, che ogni giorno viene percorsa da decine di persone: lavoratori, studenti, agricoltori, pendolari. Collega Villamar a Ussaramanna ed è, di fatto, una delle due bretelle che uniscono i poli opposti dei paesi della Marmilla. Un’arteria importante, sotto certi aspetti strategica. Eppure, è come se fosse invisibile. O peggio, dimenticata. La SP46 versa da anni in condizioni pessime. Il tratto più critico – e ormai vergognoso – è quello che va dalle vecchie case dell’Etfas fino all’ingresso di Villamar. L’asfalto è pieno di buche, il fondo stradale è irregolare, la carreggiata presenta pericolosi rialzi centrali e degli affossamenti lungo i bordi delle carreggiate che costringono gli automobilisti a restare al centro della corsia: lo sfasamento tra il centro della strada e i margini può far perdere facilmente il controllo del veicolo. Percorrerla è un rischio continuo. E se già in auto è complicato, immaginate cosa significhi farlo in scooter o in bicicletta. A peggiorare la situazione è l’assenza totale di manutenzione. Il manto stradale di quel tratto non viene rifatto da almeno quarant’anni. Solo qualche rattoppo, ma mai un intervento serio. L’ultimo rifacimento degno di nota risale alla fine degli anni ‘90, ma solo nel tratto più vicino a Ussaramanna, nei pressi dell’incrocio con Lunamatrona e Pauli Arbarei. E lì i lavori arrivarono solo dopo una tragedia: l’incidente mortale in cui perse la vita il giudice Walter Basilone. Ci si chiede: davvero dobbiamo aspettare sempre un evento drammatico perché qualcosa si muova? È accettabile che una strada così centrale nel territorio venga lasciata in questo stato? Un anno fa, proprio lungo il tratto delle case Etfas, sono stati realizzati degli interventi importanti sui canali di scolo, che durante le piogge provocavano allagamenti pericolosi nelle abitazioni lì presenti. Possibile che in quell’occasione nessuno abbia pensato di intervenire anche sul manto stradale, che già allora era in condizioni critiche? Di che cosa si tratta: di mancata visione, del solito scarso coordinamento o semplice mancanza di volontà?Le responsabilità sono chiare e sono in mano alla Provincia. Oggi al Medio Campidano, ieri al Sud Sardegna. Ma la sostanza non cambia: ogni giorno, su quella strada, si rischiano danni, incidenti o peggio. Non bastano più le promesse. Servono fatti. E poi c’è l’altra faccia del problema: le erbacce infestanti che invadono i bordi della SP46, limitano la visibilità e coprono persino i cartelli stradali. Un’altra abitudine che si ripresenta puntualmente ogni primavera, ormai diventata parte del paesaggio. E non riguarda solo questa strada: è un problema diffuso in tutta la rete viaria provinciale della Marmilla. In alcuni anni gli sfalci sono stati fatti addirittura a fine giugno. Lo scorso anno, a fine maggio. Quest’anno riusciremo a fare meglio?



























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