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Cultura

A Carloforte la mostra dell’artista digitale Giulia Baita tra mito, natura e femminile sacro

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Dal 5 al 25 luglio, le sale dell’Hotel Villa Pimpina in via Genova 106 a Carloforte ospitano “C’è un’isola antica…”, la nuova mostra dell’artista Giulia Baita. Un viaggio immersivo tra arte digitale, mito mediterraneo e visioni interiori, che intreccia l’arcaico con il contemporaneo, la Sardegna reale con quella immaginifica.

La mostra ad ingresso libero propone due serie emblematiche del percorso artistico di Giulia Baita: “Golden Lady”, dedicata alla figura archetipica del femminile sacro, e “Gli Animali Fantastici”, creature nate dal sogno e dalla simbologia che richiamano l’antico legame tra essere umano e natura. Le opere, realizzate interamente con strumenti digitali come iPhone e iPad, raccontano un mondo sospeso tra spiritualità, memoria e bellezza primordiale.

“Forse ci salverà il femminile. Quello che conosce, che cura, che crea” – recita una delle frasi guida della mostra.

Giulia Baita è una pioniera italiana della Mobile Art, una forma d’arte contemporanea che utilizza esclusivamente dispositivi mobili. Nata a Pelago (Firenze) e residente in Sardegna, si è laureata in Storia dell’Arte Contemporanea. Dal 2009 ha sviluppato uno stile personale che fonde le radici mediterranee con un’estetica digitale innovativa. I suoi temi ricorrenti – il rapporto tra uomo e natura, la spiritualità femminile, l’equilibrio interiore – trovano nella tecnologia un linguaggio espressivo nuovo e potente.

Dal 2015 ha esposto in mostre internazionali a Miami, Parigi, Porto, Palo Alto, Amersfoort, ed è stata selezionata per festival come il MoMo, l’International Mobile Film Festival e il Los Angeles Film Festival. Ha fondato il collettivo MAG Mobile Art Group, curato esposizioni e fatto parte di giurie nei più importanti premi del settore.

Nel 2024 ha vinto il concorso per la locandina ufficiale del Festival del Cinema di New York, confermando la sua vocazione internazionale e il carattere visionario della sua arte. “Le figure nelle mie opere sembrano immerse in un silenzio rarefatto. È il tempo di un passaggio importante: quello di un Io che scopre se stesso e lo fa con entusiasmo, con energia.” – scrive l’artista. Il pubblico è invitato a visitare la mostra e lasciarsi guidare da un racconto visivo che, tra luci dorate, creature simboliche e atmosfere rarefatte, apre uno spazio di ascolto, memoria e meraviglia.

“Il futuro inizia con chi crede nella bellezza dei propri sogni.” – Giulia Baita

RIPRODUZIONE RISERVATA
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