Ismaele Deidda dell’Asd Olympia Villacidro, ha vinto la medaglia di bronzo nei 2000 metri cadetti ai campionati italiani CSI di atletica leggera che si svolgono a Cles in Trentino. Ismaele Deidda, allenato dal coach Giorgio Pinna, ha chiuso la sua prova in 6’22 a 3 secondi dal vincitore Leonardo Coser della Tilacum e a pochi centesimi da Simone Valduga dell’Asd Quercia, entrambi trentini. Grande emozione per la brillante prova del giovane atleta Villacidrese con cui ha abbassato anche il proprio record di ben 4 secondi.
Ai campionati italiani di Cles si sono sfidati oltre 1.500 atleti, 850 maschi e 700 femmine, sono state 109 le società sportive in gara, in rappresentanza di 10 regioni italiane: Veneto, Lombardia e Trentino-Alto Adige/Südtirol le regioni con più atleti iscritti, rispettivamente 528, 422 e 309. A seguire la Toscana con 144 atleti, l’Emilia Romagna con 51, la Liguria con 47. Presenti anche le delegazioni del Molise (17), della Sardegna (16), del Piemonte (13) e del Friuli Venezia Giulia (6). La rappresentativa dell’Olympia Villacidro, unica squadra sarda presente alla manifestazione, è stata guidata dagli istruttori Dimitri Pibiri e Ludovica Marini, quest’ultima in veste anche di atleta L’atletica italiana guarda a Cles (TN), Unica società sarda partecipante è l’ASD Olympia Villacidro con 2 master donne, 2 cadetti, 9 tra ragazzi e ragazze e 3 esordienti A che hanno partecipato a 39 gare individuali e a 2 staffette.
Contentissimo il presidente Angelo Salis: «Il podio di Ismaele Deidda è il frutto del lavoro di tutta la società per costruire un bel settore giovanile: un sogno costruito giorno dopo giorno fortemente voluto da tutto il direttivo dell’Olympia che ha sempre creduto in un progetto che mettesse al centro i giovani atleti. Per noi è importante insegnare la cultura dello sport e del gioco, il rispetto di regole ed avversari, il sacrificio e la costanza dell’impegno, la capacità di cadere e fallire per poi rialzarsi e ripartire. Per i ragazzi questa è un’esperienza straordinaria perchè imparano a stare e vivere insieme. Le vittorie e le medaglie sono importanti ma non sono l’obiettivo principale».
Renato Sechi
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