Alberto Urpi, 45 anni, sindaco di Sanluri e presidente del Consiglio dell’Anci, Sardegna. È laureato in Scienze Politiche e concorre con Campidano Sardegna al Centro 2020 – Truzzu candidato presidente
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REDAZIONE
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Perché si è candidato?
Lo spirito è quello di fare una politica che deve generare risultati concreti e tangibili. È quello che ho fatto da sindaco, la politica, ispirata a impegno e a una visione d’insieme, ha generato risultati positivi per la cittadinanza. La politica può trasformare i luoghi, può portare innovazione, può agire per creare sinergie e coesione tra i territori. Mi candido perché anche in Regione i cittadini del nostro territorio possano misurare la buona politica che offra risultati positivi visibili a tutti. Sono per la “politica del fare” dell’agire con azioni concrete. Il nostro territorio ha fortemente bisogno di risultati, ha bisogno di risultati e azioni concrete per il benessere dei suoi cittadini. Serve uno spirito di ottimismo inteso nel lavorare sulle potenzialità per superare le criticità, sono un candidato che si propone perché la Regione investa nel lungo termine sulle potenzialità del Medio Campidano, perché i cittadini abbiano la possibilità di misurare i risultati concreti per il territorio.
Sanità, trasporti, spopolamento… quali ricette?
Sono temi importanti per il Medio Campidano e per la Sardegna. A livello regionale porteremo aventi una battaglia politica per togliere il blocco del numero chiuso in medicina e in generale nelle professioni della sanitarie. Inoltre è fondamentale rafforzare la medicina territoriale che va ad alleggerire il carico ospedaliero. C’è da rivedere e riformare con urgenza gli ambiti territoriali dei medici di famiglia, come sono organizzati ora sono penalizzanti soprattutto per una popolazione che sta invecchiando, non possiamo chiedere ai nostri anziani di andare in un altro paese per fare un’impegnativa. Nello specifico del nostro territorio invece dobbiamo vigilare perché il nuovo ospedale finisca nei tempi ma soprattutto che arrivino strumenti e medici e altri professionisti perché diventi una realtà sanitaria di alto livello. Del vecchio ospedale di San Gavino la nostra idea è la riconversione perché resti un ospedale riservato alla lunga degenza.
Sui trasporti, sia di persone che di merci, dobbiamo far capire allo Stato che la Sardegna è in Italia e ci deve garantire la mobilità come per tutti gli altri italiani concedendo alle compagnie aeree sovvenzioni ed eliminando le tasse aeroportuali che sono un vero salasso.
Lo spopolamento è sicuramente un problema ma i piccoli borghi possono essere valorizzati e diventare dei centri attrattivi di valore e un’opportunità. Per farlo dobbiamo lavorare sulle loro peculiarità facendo sì che tutti i servizi come ad esempio possano essere facilmente raggiungibili.
Secondo me dobbiamo smetterla di elencare soltanto i problemi ma come classe politica dobbiamo iniziare a fare la conta sulle potenzialità, chiedendo alla Regione di investire sui progetto che ci fanno crescere nei settori dell’agricoltura ad esempio, ma anche del turismo culturale e ambientale, dell’imprenditoria. Chiederemo alla Regione di investire sulla nostra piccola provincia per sperimentare modelli di sviluppo e coesione.
Perché dovrebbero votarla?
Faccio da otto anni il sindaco del mio comune, stiamo girando il territorio raccontando le nostre idee e il nostro programma. Gli elettori conoscono il mio impegno, sanno che sono una persona concreta, credo fermamente nella politica del fare e non mi tiro mai indietro. Dico solo che se mi voteranno con il mio impegno e le mie competenze farò in modo che le persone non si pentano di avermi sostenuto.
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