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Attualità

L’Università delle Tre Età di Sardara alla scoperta di Cagliari

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Prossima gita d’istruzione sabato 27 gennaio a Goni e al nuraghe Arrubiu di Orroli
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di Gian Luigi Pittau
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Un tuffo nella storia e nel passato di una delle più belle città del Mediterraneo. Così i soci dell’Università delle Tre Età sono andati alla scoperta di Cagliari con la visita iniziata da Porta Cristina con Marcello Polastri. “Il percorso si snoda nei quartieri storici – Castello, Marina, Stampace ricchi di monumenti e panorami mozzafiato. Percorriamo – si legge nella pagina social del sodalizio sardarese – i vicoli del centro storico alla ricerca della sua bellezza antica spesso nascosta, invisibile a chi la guarda con superficialità, meravigliandoci di fronte alla Torre dell’Elefante o a un palazzo nobiliare che troneggia in un piccolo slargo. Luoghi magici e misteriosi, dove durante la dominazione spagnola il tribunale della Santa Inquisizione processava eretici e “streghe”. Tra le vie strette, in mezzo alle roccaforti e le torri pisane incontriamo la chiesa di San Sepolcro. Marcello ci racconta una storia antica e affascinante, che inizia probabilmente nel XIV secolo e si lega secondo alcuni studiosi alle figure dei Cavalieri Templari, ma soprattutto alle vicende della Confraternita del santissimo Crocifisso, detta anche dell’Orazione o della Buona Morte.

La cripta del santo Sepolcro è uno degli spazi ipogeici tra i più affascinanti della città. Appena varcato l’ingresso della chiesa, accediamo alla cripta. L’ipogeo è stato ricavato nella roccia e il vano principale è interamente dipinto di nero, con la tecnica della tempera a carbone, come se le pareti fossero rivestite da funesti tendaggi. Sulle pareti vediamo tracce di affreschi: il dipinto più rilevante raffigura la ‘Morte’ ritratta come uno scheletro avvolto da un manto regale di ermellino, con una clessidra, simbolo del tempo che scorre, in una mano e con la falce nell’altra. Sulla lama un lugubre monito: nemini parco, ‘non risparmio nessuno’. Il tour con la visita alla Galleria dei Salesiani, scavata nell’800 come cava di pietra calcarea e poi riutilizzata come rifugio anti-aereo durante la seconda guerra mondiale mondiale. Qui si rivivere l’atmosfera di quei giorni al lume delle candele che, oggi come allora, illuminano la galleria. All’uscita ci accoglie don Giuseppe Casti che ci onoriamo di avere tra i nostri docenti”.

Il pomeriggio è dedicato alla visita del parco archeologico di Tuvixeddu, una delle più vaste aree storico-monumentali del Mediterraneo che si sviluppa nelle rocce calcaree di uno dei sette colli di Cagliari. La gita di istruzione del mese di gennaio (sabato 27) avrà come meta Goni – Parco Archeologico prenuragico di Pranu Mutte e Orroli – complesso monumentale del Nuraghe Arrubiu.

RIPRODUZIONE RISERVATA
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