Non è mai troppo tardi per apprendere: i soci dell’Università della terza età, generazioni a confronto lo sanno bene e partecipano sempre numerosissimi alle lezioni: letteratura, storia, arte, scienze, lingue straniere e poi tanti laboratori come il teatro e il cucito. Quest’anno il sodalizio festeggia i 20 anni, un traguardo importante che la presidente Vincenzangela Fenu ha ricordato nella serata di inaugurazione dell’anno accademico lo scorso 27 ottobre al teatro comunale. L’associazione conta oltre 200 iscritti e numerosi simpatizzanti provenienti da Sanluri e dal circondario, la maggior parte sono pensionati che arrivano dalle più svariate realtà lavorative. «Siamo orgogliosi di festeggiare questi vent’anni. Il nostro sodalizio investe nella cultura nella conoscenza come momento per apprendere, per allenare la mente ma anche per socializzare», ha spiegato Vincenzangela Fenu, «Ci inorgoglisce quando tante persone ci dicono che grazie alla nostra associazione hanno ripreso a uscire a frequentare altre persone e a coltivare nuovi interessi. Per questo ringrazio il preziosissimo lavoro del Consiglio di amministrazione, valore aggiunto della nostra associazione, del Comune e dei tanti docenti, tutti di altissimo livello».
I saluti e gli auguri per il nuovo anno accademico sono arrivati anche dal neo parroco don Mariano Matzeu: «È un onore essere invitato qui – ha spiegato -Festeggiare i 20 anni di attività significa che dietro c’è impegno e lavoro, solo quelli possono portare frutti così duraturi nel tempo». Anche il sindaco di Sanluri Alberto Urpi ha voluto sottolineare l’importanza del sodalizio per la crescita culturale di Sanluri: «Felice di essere presente all’inaugurazione e a festeggiare questi vent’anni perché l’Università è sete di sapere, solidarietà e partecipazione alle attività cittadine. L’Ute è un punto di riferimento per Sanluri e per il circondario con anche la partecipazione attiva alle iniziative culturali e sociali organizzate dal Comune».
L’assessore alla Cultura Antonella Pilloni nel suo intervento ha applaudito l’impegno dell’Ute ammettendo di partecipare con interesse a tante momenti organizzati dal sodalizio. Ha poi dato la sua definizione personale di Cultura: «La vera cultura per me deve vivere, cioè deve essere trasmessa creando emozione, calore forza, la cultura deve essere vista come strumento di unione e coesione tra le persone e deve essere capace di mantenere attivo il tessuto sociale».
La relazione della serata è stata poi affidata a Renato Soru, il papà di Tiscali, e attualmente, europarlamentare. Visibilmente emozionato ha spiegato: «Tante volte sono stato invitato a intervenire all’Università della terza età ma per timidezza e per una forma di riservatezza davanti ai miei concittadini non l’avevo mai fatto finora. Oggi parlo con voi della Storia di Internet, la comunicazione digitale e il coinvolgimento della Sardegna in uno scenario europeo». Tra storia recente e aneddoti Soru ha raccontato, a un pubblico attento e curioso, della prima rete internet dei militari statunitensi, ai protocolli di trasmissione, «ai primi modem passando per Grauso e il suo Video on Line e come la Sardegna abbia avuto con l’Unione Sarda il primo giornale on line in Italia». Sono seguiti poi gli interventi di docenti e soci che, oltre agli auguri per il nuovo anno accademico, hanno offerto numerosi spunti e momenti di riflessione e dialogo. La serata è stata allietata da due giovani musicisti, il violinista Filippo Musio e il pianista Giovanni Pilia.
Arianna Concu
Laura Atzeni - RIPRODUZIONE RISERVATA Laura Atzeni
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