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STORIA LOCALE Villacidro

Don Giovannino Pinna: parroco a Santa Barbara

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Nel 1998, Mons. Orrù lo nominò parroco della Chiesa di Santa Barbara a Villacidro. Il 31 ottobre venne accompagnato dai fedeli di Baressa a Villacidro dove, in piazza Lavatoio, venne presentato alla nuova comunità, alla presenza delle autorità religiose e civili del centro più popoloso della diocesi di Ales e Terralba che, all’epoca, contava circa 15.000 abitanti. Al fine di dedicarsi completamente alla sua nuova «famiglia», una comunità parrocchiale di oltre 6.000 anime, lasciò l’incarico di direttore dell’ISR.

Si rivolge ai suoi nuovi parrocchiani con una lettera prima ancora di presentarsi di persona: «Conosco i miei limiti, ma vi prometto che mi impegnerò a camminare con voi sui sentieri che conducono a Dio, Padre buono e Padre di tutti. Egli infatti è il Padre di tutti al di là delle differenze religiose, etiche, sociali e culturali e fa piovere e splendere il sole sui giusti e sugli ingiusti, sui vicini e sui lontani, sui buoni e sui malvagi». Poi, annuncia i suoi compiti:  «Il mio compito principale sarà quello di annunciare il primato dell’essenziale sul relativo e il mistero della croce e della resurrezione di Gesù come ultimo e definitivo evento di salvezza. So di succedere a un parroco di grandi doti umane e cristiane, ma vi chiedo di accogliermi con disponibilità, di sostenermi e di pregare per me». Proseguendo, afferma: «La cura pastorale di una comunità non si esaurisce nell’amministrazione dei sacramenti e un parroco non è solo un funzionario del sacro. Per quanto mi riguarda cercherò di collaborare con quanti mi accetteranno e di confrontarmi con tutta la realtà, senza ignorare i problemi derivanti dai mutamenti culturali e sociali». Dichiara di aver bisogno di aiuto e di collaborazione. «Mi rivolgo perciò a giovani e adulti, anziani e bambini perché accettino di lavorare con me, in fraternità e comunione, al fine di far crescere la speranza cristiana in mezzo a noi». «I credenti –conclude- non sono persone diverse dagli altri. Anch’essi si rivelano fragili, poveri, incoerenti e peccatori. Essi però sanno di non doversi rassegnare al male e cercano con sincerità di vincerlo innanzitutto dentro il loro cuore. Coraggio! Dio aiuti voi e me. A presto».

Da quando Don Giovannino è arrivato a Villacidro è stato innanzitutto un instancabile uomo di Dio, sensibile e attento ai bisogni del prossimo, persona semplice, umile, ma di carattere, tenace e sempre alla ricerca della verità. Capace di ascolto e autenticamente vicino a quanti nel bisogno, anche con la sua personale generosità. Di grande cultura, poco incline a dare importanza alle esteriorità, ma profondamente attento e cultore dei contenuti. Dinamico e attivo, appena ha preso possesso della parrocchia ha subito recepito che c’era bisogno di lavorare molto per accogliere quanto più possibile tutti ed evangelizzare nelle più svariate forme. Grande rilievo ha dato alla catechesi che curava particolarmente tanto da avere elaborato i sussidi didattici adattandoli alla realtà locale di oggi. Ha dato subito vigore a un oratorio assopito, creando laboratori diversificati a seconda delle inclinazioni di bambini e giovani. Ha realizzato il Centro Pastorale con l’annesso Auditorium, strutture queste che consentono di svolgere e accogliere molteplici attività pastorali e culturali. Infatti ogni forma culturale è da lui proposta e appoggiata se finalizzata alla crescita dell’individuo.       

 Così lo ricorda Maria Rita Marras in un suo articolo del gennaio 2011.

Raffinato ricercatore, -prosegue Marras- ha al suo attivo numerose pubblicazioni e saggi. La sua generosità la si è pesata anche quando il ricavato dalla vendita dei suoi libri l’ha destinata interamente a recuperare fondi per il grande progetto del nuovo oratorio, rimasto un sogno, o per meglio dire terreno arido e incolto, in parte donato da una famiglia villacidrese con lo scopo di realizzare una struttura che accogliesse disabili e tutte le realtà del territorio, in parte acquistato con l’impegno attivo di tanti volontari, ma la sua realizzazione è stata privata del nullaosta della Curia.

Martino Contu

RIPRODUZIONE RISERVATA
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